Italiano medio

Italiano medioTrama: Giulio Verme è un ambientalista convinto in crisi depressiva, che alla soglia dei 40 anni si ritrova a fare la “differenziata” in un centro di smistamento rifiuti alla periferia di Milano. Avvilito, furioso, depresso è ormai totalmente incapace di interagire con chiunque: con i colleghi di lavoro, con i vicini, con la famiglia e con Franca, la compagna di una vita. L’incontro con l’agguerrita anche se poco credibile associazione ambientalista dei “Mobbasta” lo convince a combattere fervidamente contro lo smantellamento di un parco cittadino, ma per Giulio è l’ennesimo fallimento. Non ci sono più speranze per il nostro protagonista fino a quando incontra Alfonzo, un suo vecchio e odiato amico di scuola che ha però un rimedio per tutti i suoi mali: una pillola miracolosa che gli farà usare solo il 2% del proprio cervello anziché il 20%, come si dice comunemente. Ed è proprio così che Giulio supera la depressione: non pensa più all’ambiente ma solo a sé stesso, alle donne, ai vizi, passioni e virtù di ogni italiano medio. Una battaglia senza esclusioni di colpi si consuma nel cervello e nella vita di Giulio tra l’Italiano Medio e quello impegnato ma inconcludente che lo porterà non solo a diventare il Vip più famoso d’Italia ma anche a cambiare gran parte della sua vita...

Regia: Maccio Capatonda

Attori: Maccio Capatonda, Luigi Luciano, Lavinia Longhi, Barbara Tabita

Commento: Ho visto questo film su Sky Cinema. Ho letto opinioni contrastanti nei vari forum sparsi nel web. “Italiano medio” è la classica commedia demenziale, ma tutto sommato riesce a strappare qualche sorriso e riesce pure a far riflettere sulla società di oggi. Il film tecnicamente non sarà perfetto, ma non vuole esserlo. Gli attori non sanno recitare, ma lo sanno benissimo, anzi giocano su questa caratteristica. L’idea che funziona è il demenziale che fa denuncia, siamo abituati a commedie stupide che non fanno ridere o che comunque ti strappano due risate e poi dimentichi, questo, al contrario, ha una sua teatralità. E’ una specie di genere nuovo, non vanno usati i soliti parametri di giudizio. Nei cento minuti del film, è innegabile che alcuni sketch, di marca televisiva, finiscano per pagare dazio. Ma molte chicche, come quella del barbone con tablet che chiede, in elemosina, una password per navigare in Internet, sono spettacolari. Da vedere se amate il genere.

Voto: 6+

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